CCIB – Parità di genere

Nel settore finanziario sono impiegate persone con profili completamente diversi fra loro, motivo per cui i partner sociali si sono accordati – attraverso la CCIB – per un minimo comun denominatore che garantisca parità di opportunità e limiti i rischi di discriminazione.

Parità non solo di genere, ma anche in relazione alle origini dei dipendenti e/o la nazionalità, l’età, piuttosto che il credo religioso o ancora l’orientamento sessuale.

La CCIB prescrive in particolare che ogni istituto allestisca uno studio sulla parità salariale, al fine di individuare e sanare, se del caso, disparità salariali fra collaboratrici donne e colleghi uomini. Il datore di lavoro, nell’allestimento della verifica interna sul rispetto della parità, è tenuto a coinvolgere la rappresentanza dei lavoratori (in genere si tratta della Commissione del personale).

1a. Parità di trattamento sul posto di lavoro
Le parti richiedono l’attuazione attiva del principio delle pari opportunità nelle banche e si impegnano a promuovere le pari opportunità in tutti i settori ed evitare eventuali discriminazioni fondate su sesso, età, nazionalità, religione e orientamento sessuale. In caso di necessità, provvedono a discutere, all’interno della commissione paritetica, eventuali problemi legati a questa tematica.
24. Sistema salariale
La banca adotta, in considerazione delle proprie dimensioni, un sistema salariale che funge da quadro per la fissazione di salari di mercato orientati alle funzioni e nel contempo da base per i salari degli impiegati assoggettati alla presente Convenzione. Le rappresentanze degli impiegati sono interpellate nell’ambito degli studi interni sulla parità salariale.