Nel settore finanziario sono impiegate persone con profili completamente diversi fra loro, motivo per cui i partner sociali si sono accordati – attraverso la CCIB – per un minimo comun denominatore che garantisca parità di opportunità e limiti i rischi di discriminazione.
Parità non solo di genere, ma anche in relazione alle origini dei dipendenti e/o la nazionalità, l’età, piuttosto che il credo religioso o ancora l’orientamento sessuale.
La CCIB prescrive in particolare che ogni istituto allestisca uno studio sulla parità salariale, al fine di individuare e sanare, se del caso, disparità salariali fra collaboratrici donne e colleghi uomini. Il datore di lavoro, nell’allestimento della verifica interna sul rispetto della parità, è tenuto a coinvolgere la rappresentanza dei lavoratori (in genere si tratta della Commissione del personale).