L’Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB) è estremamente preoccupata ri-guardo all’evolversi della situazione di Credit Suisse e prende atto della decisione del Con-siglio di amministrazione di sostituire il CEO. La banca è stata recentemente vittima di molti errori che risalgono al passato. Purtroppo, negli ultimi mesi non è stata in grado di trovare una soluzione alle sfide che dovrà affrontare in futuro e, al contrario, è chiaramen-te rimasta indietro.
In occasione della presentazione dei risultati semestrali, per la seconda volta in nove mesi sono stati annunciati obiettivi di riduzione dei costi ambiziosi e di ampia portata. Tuttavia, non è stato ancora chiarito come verranno attuati. Ciò solleva interrogativi da parte dei collaboratori sul proprio futuro personale, anche presso l’unità svizzera che opera con suc-cesso.
L’Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB) sostiene che i collaboratori di Credit Suisse in Svizzera lavorano con successo favorendo i buoni risultati della divisione «Swiss Bank». Inoltre conti-nuano a fornire la base per un ulteriore sviluppo delle attività.
Non è accettabile che i collaboratori di Credit Suisse in Svizzera paghino ora il prezzo della politica aziendale sbagliata operata da alcuni membri del Consiglio di amministrazione del Gruppo. Per que-sto motivo, l’ASIB chiede di mantenere in Svizzera il maggior numero possibile di posti di lavoro.
Credit Suisse ha concordato un piano sociale permanente con i comitati del personale e con le parti sociali esterne, tra cui l’Associazione svizzera degli impiegati di banca. «Lo scopo di questo piano sociale è evitare i licenziamenti per motivi economici e sostenere i collaboratori oggetto di una ridu-zione dei posti di lavoro nel loro proseguimento di carriera interno o esterno». In particolare, i colla-boratori interessati possono trovare un nuovo lavoro all’interno del Gruppo o all’esterno in una fase della durata di diversi mesi. Inoltre, il piano sociale offre un supporto per il pensionamento anticipa-to, con assistenza finanziaria dall’età di 58 anni.
Negli ultimi anni, la maggior parte dei collaboratori interessati ha trovato una soluzione interna o esterna grazie alle misure del piano sociale. Solo in singoli casi i collaboratori hanno dovuto rivolgersi agli uffici regionali di collocamento (URC) In questo modo, Credit Suisse si è assunta in modo esem-plare la propria responsabilità nei confronti dei collaboratori in Svizzera. L’Associazione svizzera degli impiegati di banca apprezza molto questo supporto rivolto ai collaboratori attraverso il piano sociale.
L’Associazione svizzera degli impiegati di banca è in contatto con il dipartimento Risorse Umane (HR) di Credit Suisse Svizzera per rappresentare gli interessi dei soci dell’ASIB e dei collaboratori della ban-ca, unitamente al comitato del personale.
Cosa ci si aspetta dal nuovo CEO
L’Associazione svizzera degli impiegati di banca si aspetta che il nuovo CEO prosegua il costruttivo partenariato sociale e si impegni in modo chiaro a favore della piazza bancaria svizzera e del mante-nimento in Svizzera di numerosi posti di lavoro orientati al futuro. Questo include anche il ritorno in Svizzera dei posti di lavoro dall’estero e la limitazione di contracting e outsourcing.
Molti collaboratori di Credit Suisse hanno attraversato mesi difficili. La pressione cui devono sottosta-re è enorme. Le misure di riduzione dei costi non devono comportare un ulteriore aumento del cari-co di lavoro dei collaboratori di Credit Suisse.
Ulteriori informazioni:
Natalia Ferrara, co-Direttrice ASIB
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